Il contesto
L’intervento ha ad oggetto la rigenerazione dello stadio di calcio Ennio Tardini. Il progetto intende rispondere a una molteplicità di esigenze, di natura innanzitutto sportiva, ma anche sociale, ambientale e urbanistica, aprendosi in modo innovativo alla comunità.
La storia dello stadio
A inizio Novecento le prime partite di calcio a Parma si svolsero nel campo di Piazza d’Armi. Il 1913 vide la fondazione del Parma Calcio, che si allenava e giocava alla periferia di Barriera Vittorio Emanuele.
Dopo una parentesi al campo recintato detto “dei tre pioppi”, divenne inevitabile l’esigenza di individuare una sede definitiva. L’avvocato Ennio Tardini, politico e appassionato di sport, mise in atto il progetto di un nuovo campo polisportivo da realizzarsi nell’area del Castelletto, appena oltre il Casino Petitot.
Tardini radunò una cordata di imprenditori e amministratori, raccolse i finanziamenti e bandì un concorso nel 1922 per la realizzazione di “un campo sportivo per la città di Parma”, affidato all’architetto Ettore Leoni.
I lavori si conclusero nel 1924 e dal campionato 1924-25 il Parma Football Club inizio a giocare nel nuovo stadio. Lo stadio, circondato da una pista podistica e da altre piste per il salto in lungo e il lancio del peso nel 1935, non subirà variazioni significative fino al dopoguerra.
Negli anni ’60 si ampliarono le sedute e si installò l’impianto di illuminazione.
Negli anni ’80 seguirono altri interventi prevalentemente sulle tribune.
Il 1990 vide l’ingresso del Parma Football Club in Serie A, con un conseguente ampliamento e ammodernamento della struttura.
Gli ultimi interventi, risalenti agli anni 2000, videro alcune migliorie tra le quali interventi sulla tribuna est, lo spostamento della biglietteria all’interno dello stadio, la dotazione per un settore disabile autonomo, il rifacimento del manto erboso e l’installazione di seggiolini a norma.
Lo stadio oggi
Lo stadio Ennio Tardini è l’impianto sportivo più grande della città, e casa del Parma Calcio. È uno degli stadi storici italiani ancora in funzione. La sua posizione, a un km sud-est rispetto al centro storico, lungo viale Partigiani d’Italia, ne fa uno stadio di natura urbana, inserito dal 1922 nel tessuto del quartiere. Ha forma rettangolare aperta alle estremità, senza pista atletica.
Ha una capienza di 23.354 spettatori, ma il trend si assesta intorno alle 14.000 presenze per partita.
Settori e capienza ad oggi autorizzata:
- Tribuna Ovest “Petitot” – capienza 6.645 posti coperti;
- Curva Nord – capienza 6.500 posti;
- Tribuna Centrale EST – capienza 3.457 posti coperti;
- Settore Diversamente Abili “Tribuna EST” – capienza 180 posti coperti;
- Curva Sud – capienza 4.698 posti;
- Settore Ospiti – capienza 1.871 posti.
Gli edifici esistenti
Il sito si trova in un quartiere ricco di edifici di diverse epoche storiche. Lo stadio ha ingresso principale da Piazzale Risorgimento, in cui si trovano tre fabbricati risalenti al progetto degli anni ’20.
Piazzale Risorgimento ospita alcuni posti auto ed è pavimentato con blocchi autobloccanti.
Lo stadio è separato dal quartiere circostante da un muro: all’interno dell’area di sicurezza i settori sono divisi da cancelli metallici e da tornelli.
Di fronte al Piazzale vi è la tribuna Petitot, inquadrata da un filare di alberi ad alto fusto, in cui spicca la facciata la cui curvatura è sottolineata dai tiranti della copertura.
Due scale metalliche portano al primo piano. Ai lati della tribuna Petitot si trovano le tribune nord e sud in gradoni prefabbricati con struttura in cemento armato. Nel 2006 parte della tribuna est fu rimossa per realizzare una nuova costruzione coperta. La tribuna dei distinti non fu mai realizzata, ed è presente una struttura tubolare provvisoria.
Inquadramento urbano
L’area dello stadio si trova nella zona sud-est del centro storico di Parma, circondato e racchiuso all’interno del tessuto urbano della città consolidata.
Grazie al suo posizionamento, appena fuori al limite del centro città, l’attuale posizione permette ai tifosi di raggiungere il sito agevolmente sia in bicicletta sia in motorino.